Ariela Böhm

Ariela Böhm nasce a Roma e, dopo la laurea in Scienze Biologiche, lavora per qualche anno, in qualità di borsista, sotto la direzione della professoressa Rita Levi Montalcini all'Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma. Negli anni del liceo intraprende il suo percorso artistico privilegiando come mezzo espressivo le tecniche della ceramica. Studia in seguito tornitura, tecnica Raku, Decorazione, Teoria degli smalti, Vetrate artistiche, Glass fusing e Incisione. Frequenta il corso di scultura tenuto dal prof. Mongelli all'Accademia di Belle Arti di Roma. Frequenta la fonderia Anselmi presso la quale realizza un monumento in bronzo. Il suo lavoro si evolve trovando nel Raku il materiale e la tecnica che meglio si prestano ad esprimere la sua visione complessa e al contempo essenziale, evidentemente segnata dalla conoscenza profonda del materiale biologico. Questa predilezione non preclude comunque la continua ricerca e lo studio di nuove tecniche.
L'evoluzione della sua opera si dipana nell'uso combinato di materiali di diversa natura, in cui il dialogo fra gli elementi esprime il significato dell'opera stessa. L'incessante sperimentazione dei materiali più adatti all'opera che vuole realizzare la porta ad utilizzare il silicone per il ciclo di opere sul moto ondoso e, nel 2004, ad ideare, con il collega Rino Regoli, la tecnica delle “Ombre di luce”.
L'uso di un materiale trasparente, deposto sulla superficie interna di una lastra di vetro, permette, concentrando la luce che lo attraversa, di proiettare sulla superficie sottostante, un'”ombra” paradossalmente più luminosa del fondo su cui è proiettata.


Opere Pubbliche:
2013, “RACHAMIM _ Le lacrime delle madri creano la compassione nel mondo”, video scultoreo
2010, "Kabbalah, fra caos e significato", video scultoreo/digitale
2008, "La leggerezza della cultura", Il Pitigliani-Centro Ebraico Italiano, Roma.
"Che la memoria di ciò che è stato si fonda con la materia che ospita il nostro pensiero", monumento in ricordo dei cittadini ebrei deportati ed assassinati negli anni 1943-1945, 2004, Cimitero di Bolzano.
1998, "Sul fragile supporto dell'esistenza I",  Centro permanente per l'arte contemporanea, Candela (FG).
1996, "Percorsi III", Fontana, Complesso Residenziale Wollenborg, Padova.
1994, "Cercando....IV", Banca Nazionale del Lavoro, sede centrale, Roma."Dall'alto V", Casa Circondariale di Viterbo.
1993, “Dall'alto IV", Casa Circondariale di Civitavecchia.
1990, "Mezuzah", Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Roma.

Premi e Concorsi:
2008, 2ª ex-aequo 2° Concorso d'Arte Contemporanea LUNE DI PRIMAVERA Perugia
2005. Premio Mnemosine  Il Tempo Ritrovato, Roma

Mostre Personali
2013 “La memoria dell’acqua”, Evasioni Art Studio, Roma
2012 "Il linguaggio specchio della società", Il Tempo Ritrovato, Roma
2010 "Nessun dorma", Il Tempo Ritrovato, Roma
2007 "Ombre di luce", Centro per le Arti Contemporanee, Terni
2006 “La forma dell’acqua – l’acqua che forma”, Il Tempo Ritrovato, Roma
2005 “Permessiliquidipromessi”, Sala Margana, Roma
2004 "Ombre di luce", Il Tempo Ritrovato, Roma.
2004 "I segni della parola", Museo Ebraico di Venezia, Venezia.
2003 "I segni della parola", Esquilino domani, Roma
2003 "Affiora la parola", Palazzo della Cultura, Roma
2002 "All'alba della scrittura", Il pane e le rose, Roma
1999 Pit 21, Milano
1998 Galleria Comunale di Morlupo, Roma
1997 Galleria Marazzani Visconti Terzi Arte, Roma
1996 "Pensieri Plasmati" Palazzo Chiarulli, Ferrazzano (CB)
1994 Centro Ricerche Artistiche Cancelleria, Roma
1993 Il Sigillo, Università Popolare, Padova. La Zattera, Roma
1992 Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea "L. Di Sarro" Roma

Mostre Collettive
2014 "Idee per l’alimentazione” Il Tempo Ritrovato, Roma
2013 ”Idee per il turismo culturale" Il Tempo Ritrovato, Roma. "Contemporary Art Talent Show" Arte Padova 2013, Padova. "In Viaggio Con Calvino" Casa Dell'Architettura, Roma. "Progetto Arca - una scelta per un mondo futuro", PaRDeS, Mirano (VE). "Colori, Materie, Segni" Spazio Arte Castello, Torino.
2012 "Il Tempo e lo Spazio" Palazzo Orsini, Bomarzo (VT). "1ArtDay" Palazzo Odescalchi - Casa d'Aste Bloomsbury Auctions, Roma
2011 "La Materia Ri-Nata" Galleria Gard, Roma. "Creative eARTh" Palazzo Ruspoli Orsini, Cerveteri. "Elevazioni e Permutazioni 3" Museo Ebraico, Venezia. "Etruria Eco-Festival" Palazzo Ruspoli Orsini, Cerveteri.
2010 "Elevazioni e permutazioni", PaRDeS, Mirano, (Venezia). Roma. "Segnali e Lettere" Ermanno Tedeschi Gallery, Milano. "Cinemà Cinemà" Galleria Tartaglia Arte, Roma. “Mostra di artiste e donne ebree del ‘900” Palazzo della Cultura, Roma. “I segni delle Parole e i segni dell’Arte” sinagoga, Milano, "Elevazioni e permutazioni 2” ex Sinagoga tedesca, Padova,
2009 "L'anima del suono" PaRDeS laboratorio di ricerca d'arte contemporanea, Mirano (Venezia). "Percorsi Interiori" PaRDeS, Mirano (Venezia)
2008 "L'inaugurazione della fondazione Giuseppe Boldini" Galleria Il Tempo Ritrovato, Roma. "Rifiuti eccellenti", Chiostro degli Agostiniani, Bracciano."Arte nella Natura e la Natura nell'Arte", Iª Rassegna Internazionale , Casina delle Civette, Villa Torlonia, Roma. Decima Edizione del Premio Mnemosine, Il Tempo Ritrovato, Roma. "Lune di Primavera '08", Rocca Paolina, Perugia.
2007 "Rinasce-Re", Vista arte e comunicazione, Roma. "BIG/small [format] "Il Sole arte contemporanea, Roma. "I.10 (RM-NYAZ608)", Onishi Gallery, New York. “Settimana della Cultura Italiana in Cina”, Beijing World Art Museum – Pechino, Cina.
2006 ”Rassegna 2005-2006”, Il Tempo Ritrovato, Roma
2005 “Mixed Media on Vision”, Palazzo Primavera, Terni. “Le Vie dell’Astrazione”, Museo Storico della Fanteria, Roma. “Rassegna 2004-2005”, Il Tempo Ritrovato, Roma, “Anteprima Segni di Pace”, Palazzo Valentini, Provincia di Roma, Roma.
2004 "Lilith, l'aspetto femminile della creazione", Scuderie Aldobrandini, Frascati . "Un soffio di parole, musica e immagini" MetaMAG 2004, Il Tempo Ritrovato, Roma. "Avant Gard – Retro Gard", Galleria Gard, Roma. Biennale delle Arti dell'Unità d'Italia, Reggia di Caserta, Caserta
2003 "Sogno di Pace" Kurhaus, Merano (BZ). Giornata della cultura ebraica, Sinagoga, Pitigliano."La Fiamma La Terra Il Colore La Vita", Sinagoga, Siena.
2002 "IL Tempo Dell'anima", Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Livorno.
2001 "SUQ", Galleria GARD, Roma.
2000 "MESHULASH PARADISO@DIASPORA", Centrum Judaicum, Berlino."BNL: una banca per l'arte oltre il mecenatismo", Chiostro del Bramante, Roma.
1999 "Spiritual '99", Period Gallery, Omaha, Nebraska, USA. "L'arte Contemporanea per Nuovi Approdi Costruttivi", Esposizione permanente, Comune di Candela (FG). "Eccentrici", Chiesa S.Angelo, Sermoneta (LT)
1997 "Alba", Cortile d'Onore del Palazzo Ducale, Camerino. "Dare Corpo all'Illusione", Palazzo d'Atri, Napoli
1996 "Artolina", Galleria Spazio Oltre, Roma. "Itinera", Palazzo Comunale, Sutri(VT)
1995 "Monitors", Biblioteca A. Rispoli, Roma. "Materia della Scultura", Fortezza da Basso, Firenze.
1994 "IL Giuoco dell'Invenzione", Forte Sangallo, Civita Castellana, Viterbo.
1993 "Morceaux Choisis" Espace Victoria VIII, Parigi.

 

Ariela Böhm: acqua senz’acqua, la forma fluida del tempo che scorre.       

di Giacomo Belloni.

Gran parte della ricerca artistica di Ariela Böhm è incentrata sull'acqua. L'acqua intesa come l'elemento primigenio che racchiude in sé verità che, se svelate, sono in grado di farci comprendere quella condizione invisibile che scorre in noi, che percepiamo solo in parti confuse senza riuscire a visualizzarne in maniera chiara un intero troppo complesso.
È una simbiosi imprescindibile quella tra la fluidità dell’acqua e l’avanzare del tempo che ci condanna, istante dopo istante, a una finitudine inevitabile. Abbiamo bisogno di comprendere per sopravvivere alla paura del tempo che avanza verso un ignoto che ci terrorizza, e l'acqua racchiude in sé il significato di uno scorrere che a noi appare come una condanna innaturale. Sentiamo che dobbiamo provare a comprenderne i segreti per ritrovare l'equilibrio che abbiamo perso nel momento in cui abbiamo voluto far prevalere la ragione all'istinto.
L'acqua è natura, quella vera, noi siamo natura dimenticata, lasciata a margine per colpa della presunzione di volerne sapere troppo di una complessità percepibile solo per piccole intuizioni. Ariela la immobilizza per poterla osservare lentamente, in quell'unica condizione d’irreale staticità in cui essa è in grado di rivelarsi. Questo perché nella sua irrequietezza l’acqua è più veloce della nostra capacità di focalizzarne l'essenza; ecco perché Ariela ne modifica lo status fisico - da fluido a solido - in modo da cristallizzarla a favore dello sguardo lento. Ne deve estrarre la verità immutabile e ontologica per riuscire a fissarla nell'opera. La stessa operazione creativa è laboriosa ed ha bisogno di tempi diluiti che normalmente non ci sono concessi.


Ariela, connessioni.
di Giacomo Belloni

CONNESSIONI. Mettere in collegamento, assemblare elementi divergenti in una rete pulsante di intenzioni comuni allo scopo di far interagire tra loro insiemi complessi di eterogeneità. Articolare relazioni, avvicinare singole unità apparentemente lontane, sia per distanza fisica che concettuale. Si è in connessione quando si comunica, quando si è in grado di interagire attraverso sistemi strutturati con il fine ultimo di condividere informazioni.
LINGUAGGI. Ariela non è mai interessata all'utilizzo di una lingua specifica, ad un sistema preconfezionato di segni di senso che, nell'utilizzo comune, estrinsecherebbero solamente significati codificati. La sua ricerca si spinge oltre la langue; preleva da questa solamente i sintagmi che stanno alla base della costruzione simbolica, ancor prima che si consolidino in sistema espressivo definitivo, in strutture. Ariela va oltre il lessico comune, eliminando da questo l'intero sistema dei legami posticci, confusi e devianti, tipici dei costrutti culturali di riferimento, per provare ad arrivare direttamente alla radice del fonema, laddove questo è ancora soltanto espressione istintiva del senso, ancor prima che si esteriorizzi, anche solo come suono.
Per far ciò non ne sacrifica la radice culturale, tanto meno la sua storicità perché considera questi due valori irrinunciabili e insostituibili per dare valore ed evidenza all'ambito che lo esprime. Lei li vuole comunque contestualizzare per riuscire a dare un punto di partenza utile alla lettura dell'opera e alla sua intenzione creativa.
Il lavoro di Ariela intende ripulire il segno da tutte le costruzioni non necessarie; nessun orpello, nessuna inutile decorazione, per cercare di risalire direttamente all'origine del concetto primario dell'espressione, prelevandolo intenzionalmente dal suo contesto, lasciando però traccia della sua peculiarità. Ecco perché la sua opera aspira a essere il luogo dell'esperienza; un luogo da non contemplare mai nella sua apparente staticità ma da fruire nello scorrere di una temporalità che si srotola parallelamente alla visione che la percorre, luogo che ripropone le specificità e la ricchezza del contesto che ne produce il segno….
Comunico quindi esisto, e con me l'intera collettività alla quale appartengo, collegata in una rete collettiva per merito di un incessante scambio di informazioni, sinapsi che, sempre più articolate si conformano alla molteplicità ed alla varietà dei singoli elementi. Perché comunicare vuol dire costruire legami - anche temporanei - in grado di sostenere l'intero sistema di connessioni, forte della diversità dei singoli componenti, fondata sul valore della differenza. Lessemi uniti tra loro con l'intento di elaborare nuovi, inattesi e inesplorati valori, sacrificati nell'individualità ma con il proposito di trovare nuove forme e nuovi paradigmi comuni. Singoli elementi che si influenzano l'un l'altro, reciprocamente, ora in un modo ora in un altro, come in una catena ramificata, come in una rete neuronale che si autodefinisce in un'essenza plastica in repentina evoluzione, che esiste nell'unità del tempo e dello spazio.