Gianluca Coren

Gianluca Coren
nasce a Gorizia il 23 Settembre 1969.
STUDI
1988 Diploma di maturita all’Istituto Statale d’Arte ( I.S.A. Gorizia)
1993 Laurea all’Accademia di belle Arti di Venezia

LA MIA PITTURA
Si tratta di un filo d’Arianna che parte dalle suggestioni simboliste e surrealiste di Bocklin e Dalì, nel cui svolgimento si raccoglie l’esperienza astratta di Mondrian o le soluzioni di Burri.
Al centro del labirinto c’è il genio assoluto del nostro patrimonio artistico e culturale: Leonardo e Michelangelo.
Stabilita la scena ( il labirinto di Dedalo ) e gli attori ( i vari percorsi stilistici ), rimane l’aspetto più importante: domare il minotauro. Accordare ed armonizzare realtà figurative apparentemente inconciliabili, quali il fascino e la bellezza delle figure rinascimentali a soluzioni formali contemporanee.Far coesistere l’esperienza di Burri , di Modrian, o di Pollock alle conquiste pittoriche di artisti come Friedrich o Dalì.
Le avanguardie e le correnti artistiche hanno avuto la responsabilità di rompere con la tradizione figurativa, togliendo di volta in volta un elemento della rappresentazione stessa: dapprima la prospettiva, poi la figura, il colore e per ultima la composizione e la superficie stessa dell’opera.
Rompendo gli schemi tradizionali, un’opera per essere fruita nella sua complessità, ha sempre avuto più bisogno della mediazione dell’intelletto, con somma gioia della critica imperante che diventa così strumento indispensabile di mediazione.
In questo passaggio, ho l’impressione che si sia perso in qualche meandro del labirinto un’aspetto fondamentale dell’opera d’arte: LA CAPACITA’ DI ARRIVARE DRITTA AL CUORE.
Le esperienze di autori contemporanei sono state fondamentali ed hanno sicuramente lasciato il segno, ma non posso dimenticare le parole e le opere di Leonardo o il sublime romantico dei pittori nordici. Fanno parte del nostro patrimonio.
Quello che vorrebbe essere il mio modestissimo contributo allo svolgimento della matassa ( lungi da me peraltro paragonarmi anche lontanamente agli artisti menzionati ) è un riassunto e un tentativo di raccogliere queste esperienze così diverse tra loro.
La frammentazione porta lontano dal labirintico centro, la memoria ci avvicina ad esso.

Gianluca Coren
STAMPA
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TV-REPORTS
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TELE PORDENONE
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Esposizioni principali
2014: Le stagioni dell’arte, Galleria WikyArte, Bologna
Confronti astrattismo/realismo, Galleria Merlino, Firenze
Mostra collettiva, Galleria ELLE , Preganziol (TV)
2013: Mostra personal, Atelier DeMartin, Palmanova (UD)
CATS – Fiera di Padova, Padova
2012: Fiera d’arte moderna, EnteFiera, Pordenone
Wings – mostra personale, Art gallery La Fortezza, Gradisca d’Isonzo (GO)
2011: V° Biennale d'Arte di Ferrara, Ferrara
Golden brush, Dubai
2010: La vertigine del sacro, ARS gallery, Gorizia
Cromaticos, Castello Estense, Ferrara
Premio Ambiente 2010, Sezione Pittura, Stresa
Italia Portray – mostra personale, Art gallery, Dubai
2009: La Cornice, Art gallery , Milano
2008: Mostra collettiva, Casa Morassi, Gorizia
Extempore San Floriano, Castello Formentoni, Gorizia
2006: Mostra personale, Art gallery “La Bottega”, Gorizia
Mostra collettiva, Casa Morassi, Gorizia
2005 L’arte nell’epoca del turismo, Casa Morassi, Gorizia
2004: Arte ed architettura contemporanea, Aditorium del Friuli Venezia Giulia, Gorizia
2001: Euroart Millenium Contest 2001,  Premio Speciale –  Sezione Multimediale, Teatro Bratuz,  Gorizia
1998 Roma Arte 2000, i migliori artisti del Giubileo, galleria Il Collezionista, Roma
Hobbiton ’98, Castello, Gorizia
1997:  La luce dell’io, mostra personale, Circolo delle Generali, Trieste
1995: Mostra collettiva, Città Fiera, Udine
Mostra collettiva, Istituto Marinoni, Udine
1994 Le scelte ed il colore, Centro Culturale Lucinico, Gorizia

 

Il Minotauro non era così cattivo

A proposito del mio lavoro…
Si tratta di un filo d’Arianna che parte dalle suggestioni simboliste e surrealiste di Bocklin e Dalì, nel cui svolgimento si raccoglie l’esperienza astratta di Mondrian o le soluzioni di Burri.
Al centro del labirinto c’è il genio assoluto del nostro patrimonio artistico e culturale: Leonardo e Michelangelo.
Stabilita la scena ( il labirinto di Dedalo ) e gli attori ( i vari percorsi stilistici ), rimane l’aspetto più importante: domare il minotauro. Accordare ed armonizzare realtà figurative apparentemente inconciliabili, quali il fascino e la bellezza delle figure rinascimentali a soluzioni formali contemporanee.
Far coesistere l’esperienza di Burri , di Modrian, odi Pollock alle conquiste pittoriche di artisti come Friedrich o Dalì.
Le avanguardie e le correnti artistiche hanno avuto la responsabilità di rompere con la tradizione figurativa, togliendo di volta in volta un elemento della rappresentazione stessa: dapprima la prospettiva, poi la figura, il colore e per ultima la composizione e la superficie stessa dell’opera.
Rompendo gli schemi tradizionali, un’opera per essere fruita nella sua complessità, ha sempre avuto più bisogno della mediazione dell’intelletto, con
somma gioia della critica imperante che diventa così strumento indispensabile di mediazione. In questo passaggio, ho l’impressione che si sia perso in qualche meandro del labirinto un’aspetto fondamentale dell’opera d’arte: LA CAPACITA’ DI ARRIVARE DRITTA AL CUORE.
Le esperienze di autori contemporanei sono state fondamentali ed hanno sicuramente lasciato il segno, ma non posso dimenticare le parole e le opere di Leonardo o il sublime romantico dei pittori nordici. Fanno parte del nostro patrimonio.
Quello che vorrebbe essere il mio modestissimo contributo allo svolgimento della matassa ( lungi da me peraltro paragonarmi anche lontanamente agli artisti menzionati ) è un riassunto e un tentativo di raccogliere queste esperienze così diverse tra loro.
La frammentazione porta lontano dal labirintico centro, la memoria ci avvicina ad esso.
Nessun critico potrà dirvi se un quadro è di valore, ma le corde del vostro animo si.
Gianluca Coren