Michele Franceschini

Michele Franceschini nasce a Trento nel 1987, ed attualmente lavora prevalentemente come consulente informatico.
La passione per la fotografia è sempre stata molto radicata nella sua famiglia, e lo ha contagiato fin da piccolo. Nel 2009 si è deciso a coltivare seriamente questo "hobby" comprando la sua prima macchina fotografica prosumer ed a studiare la materia per arricchire le sue conoscenze e migliorare i suoi risultati. Quella che inizialmente era una passione ha iniziato a prender posto prepotentemente nella sua vita, complice anche il continuo incitamento da parte delle persone che apprezzavano i suoi scatti. Negli anni successivi, quello che all'inizio era un passatempo è cresciuto fino a diventare un secondo lavoro.
Negli anni sucessivi ha avviato numerose collaborazioni lavorative nell'ambito dello spettacolo ed eventi di vario tipo, prevalentemente nel mondo della danza.


Esposizioni principali:
Innumerevoli scatti sono stati utilizzati per volantini, brochure, dépliant e comunicati stampa, e pubblicati sui più importanti quotidiani locali, e nazionali (tra cui L'Adige, Trentino, LaStampa.it, Repubblica).
2014 - mostra collettiva "Analisi Illogica", Casa Internazionale delle Donne, Roma, organizzata da Soqquadro,
mostra collettiva "“I am not superstitiousus”, Marina di Pisa,
2013 - organizza e partecipa alla mostra collettiva "GDM in Posa", Segonzano (TN), organizzata in collaborazione con le associazioni culturali "GDM Val di Cembra" e i "Fotoamatori di Segonzano" (TN),
mostra collettiva “Ecologica/mente” curata da Anna Mola presso i Magazzini dell'Arte Contemporanea di Trapani.
mostra collettiva “Colors, Materials, Signs”, presso la Vibe Gallery di Londra, organizzata da Soqquadro,
mostra collettiva “Cartoline” presso la galleria “La bottega delle arti” di Mola di Bari, organizzata da Soqquadro,
mostra collettiva “In Medio Stat Virtus” presso il Castello di Roncade, in provincia di Treviso, organizzata da Soqquadro.
2011 - mostra collettiva "Visioni" presso la galleria d'arte Vista a Roma, organizzata da Soqquadro.
mostra collettiva "Tricolore! Tri-colore? T-ri-Colore? Tri-col-ore?" relativa al Festival della Fotografia di Reggio Emilia, organizzata da Soqquadro. La foto partecipante alla mostra è stata pubblicata sul numero 14 di Eikon Art Magazinedi maggio-giugno 2011

 

Meraviglioso, quando riesci a fare di una semplice passione il lavoro che svolgi ogni giorno. Meraviglioso, quando riesci a mettere la stessa intensità in entrambe le occasioni. Che sia per diletto o per necessità, quello che riesci a comunicare viene comunque dalla stessa fonte di esperienza, di curiosità, dallo stesso modo in cui ami relazionarti al mondo.

Guardo le fotografie che l’artista Michele Franceschini ha scattato nel corso del tempo, parlo con lui, e quello che vien fuori è questo: ha iniziato per diletto, facendo foto in libertà, rappresentando quello che rapiva la sua attenzione. Un appassionato, a cui piaceva giocare con la luce, sperimentare cose nuove, ed è per questo che a riempire il suo portfolio troviamo i soggetti più disparati: città, natura, animali, oggetti inanimati, per arrivare fino a quella che definisce “astrofotografia” dove a fare da protagonista è il cielo, con tutte le sue stelle, con la luna che ogni sera dona la sua la magia.

Di questa sua passione, negli anni, è riuscito a farne un lavoro, ma quel che c’è di eccezionale è che è stato in grado di non perdere quel tocco attento, accurato che caratterizzava i suoi primi scatti, riuscendo inoltre a non far diventare tutto una routine, arricchendosi al contrario di nuovi stimoli, favorendo la creatività di nuovi progetti, aprendosi a nuove collaborazioni; come ad esempio il progetto interdisciplinare “Art Places”, che prevede l’inserimento della danza in contesti naturali, urbani, o luoghi di interesse storico della provincia di Trento. Il lavoro del fotografo in questo caso è diverso, la spontaneità della fotografia su ciò che inaspettatamente colpisce la sua attenzione viene sostituita da una preparazione studiata,  da una lavorazione in team per organizzare lo scatto. Non si tratta più del lavoro del singolo, ma della collaborazione con esperti in diversi discipline, che uniscono la propria sapienza al fine della realizzazione di una fotografia ben precisa, delineata nel giusto ambiente, con la posa corretta dei ballerini, truccati e atteggiati al raggiungimento dell’effetto programmato in ogni riunione, prima della vera e propria sessione fotografica.

Sono fotografie in cui la maestria si evidenzia nello scegliere la luce, nel saper mettere in evidenza la figura a discapito dell’ambiente in cui è inserita o viceversa, nel saper valorizzare un piccolo elemento, nel dare anima ad uno sguardo, a un gesto. Un procedimento diverso, ma che richiede la stessa passione, abilità e fiducia nella proprie capacità. Il fine è dissimile, ma i mezzi per raggiungerlo sono gli stessi, e ad esserne convinto è lo stesso Franceschini, che con queste parole mi ha illustrato il suo metodo di lavoro: “Per me la fotografia è congelare,  con la massima cura e qualità possibile, un istante, magari impercettibile ad occhio nudo, un attimo, un ricordo, un'emozione, affinché si possa condividere con gli altri, e portarlo avanti nel tempo e nei ricordi. In ogni scatto che faccio cerco di basarmi su questo mio modo di concepire la fotografia, e credo sia l'elemento che oltre a contraddistinguere le mie foto, mi ha consentito di farlo diventare un lavoro”.

Silvia Cicio